Macerata, truffe al telefono: pioggia di reclami su contratti e bollette

Ogni anno sono moltissimi i consumatori che denunciano di essere stati truffati attraverso il telemarketing, cioè la vendita di beni o l’attivazione di servizi per via telefonica. Un fenomeno in forte crescita anche nella nostra realtà. Tra il 2016 e il 2017 la sola Federconsumatori di Macerata ha ricevuto ben 1.500 segnalazioni telefoniche e 600 richieste di informazioni e consulenza direttamente allo sportello.

La grande maggioranza dei casi, il 60%, fa riferimento ai problemi legati al settore telefonia, soprattutto quella mobile, e riguarda l’attivazione di servizi non richiesti (giochi, suonerie, servizi meteo…). Il 30% circa, invece, riguarda il settore dell’energia, dove le situazioni più frequenti sono l’attivazione di contratti non richiesti. I reclami fatti nel 2017 per le questioni legate alla telefonia sono stati quasi 200; nel 2018, ad oggi, è già stato raggiunto lo stesso numero. Le segnalazioni provengono prevalentemente da persone anziane, ma nell’ultimo periodo queste scorrettezze si stanno diffondendo in maniera generalizzata e interessano anche persone molto giovani.

Nelle ultime due settimane, moltissimi i cittadini che hanno denunciato una situazione singolare. Sono stati chiamati dal rappresentante di un’azienda che ha detto loro di essersi accorto che stavano pagando molto di più del dovuto per luce e gas. Poi li ha invitati a prendere le fatture e a leggere alcuni dati, come ad esempio codice cliente o altri dati identificativi della fornitura. In questo modo spesso viene attivato un contratto all’insaputa del cittadino. Ma bisogna fare molta attenzione anche ad un’altra pratica. Basta un sì, magari pronunciato per confermare il proprio nome e cognome, per attivare, senza rendersene conto (se non all’arrivo della bolletta) un contratto non richiesto. Il sì, infatti, viene poi furbescamente “incollato” nella parte della telefonata in cui si avanzano proposte contrattuali.

Tra i tanti casi, c’è quello di una donna intestataria di un’utenza business fisso più mobile, vincolata per diversi mesi con l’operatore in questione. Ebbene, si è trovata a pagare oltre 1.500 euro per l’attivazione di servizi mai richiesti, né attivati (musica, giochi…) addebitati in fattura. Non appena si è accorta dell’anomalia, ha segnalato l’accaduto al servizio clienti dell’azienda, che le ha assicurato il blocco immediato di tali servizi. In realtà tali servizi Premium, sono stati addebitati (circa 700 euro) anche nella fattura successiva. Di qui il reclamo scritto, che però non è bastato.

È stato necessario ricorrere alla procedura di conciliazione paritetica direttamente con l’azienda. E c’è sempre, una vera evergreen, la truffa del catalogo. Arriva una telefonata dal call center della società con la quale si prospettano maxi sconti su facoltativi acquisti di prodotti per la casa, da scegliere in un catalogo che sarà consegnato a domicilio. Nei giorni successivi il venditore porta a porta si presenta con il catalogo chiedendo una firma per la consegna: in realtà in questo modo sottoscrive un impegno a fare degli acquisti.

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