Neanche l’emergenza sanitaria mondiale impedisce a Ryanair di adottare le solite condotte poco trasparenti, approfittando quanto più possibile delle difficoltà dei clienti e addirittura deridendo le nuove regole che con ogni probabilità verranno imposte per il trasporto passeggeri una volta superata la fase critica della pandemia.
Numerosi utenti che avevano acquistato biglietti per voli cancellati o comunque divenuti inutilizzabili a causa della diffusione del coronavirus ci hanno segnalato che, nonostante inizialmente la compagnia abbia promesso, anche con comunicazioni scritte, la restituzione dell’importo pagato, in un secondo momento ha deciso di optare, in modo del tutto arbitrario, per l’emissione del voucher.
È vero che i decreti emessi nelle scorse settimane lasciano agli operatori la facoltà di decidere se rimborsare l’utente o emettere un buono, tuttavia non è assolutamente corretto che la compagnia si impegni a restituire la somma spesa e poi decida, di propria iniziativa, di modificare questa policy.
Invitiamo pertanto coloro i quali abbiano riscontrato un comportamento del genere da parte del vettore a rinnovare la richiesta di restituzione dell’importo pagato che l’azienda si era impegnata ad effettuare, trasmettendo una comunicazione alla società tramite PEC o con raccomandata a/r.
Tale condotta è ancora più grave se si pensa al fatto che l’amministratore delegato della low cost irlandese ha definito “idiote” le regole di distanziamento sociale, ritenendole inapplicabili e annunciando che in queste condizioni Ryanair non riprenderà a volare.
Non solo è inaccettabile che qualcuno si permetta di disprezzare misure di sicurezza finalizzate a tutelare la salute dei passeggeri ma occorre anche tenere presente che la scelta di non ripristinare i voli renderebbe di fatto inutilizzabili i voucher emessi, con un notevole danno economico per gli utenti.
A dimostrare ulteriormente la scarsa trasparenza delle politiche di Ryanair è intervenuta anche la Corte di Giustizia Europea, che si è pronunciata sul ricorso presentato dal vettore contro l’Antitrust: l’Authority aveva multato la compagnia per aver pubblicato prezzi ritenuti incompleti e quindi non confrontabili e i giudici dell’UE, dando pienamente ragione all’AGCM, hanno sottolineato l’obbligo delle compagnie aeree di indicare chiaramente, sin dalla pubblicazione delle loro offerte su internet: l’Iva applicata ai voli nazionali, le tariffe per il pagamento con carta di credito e gli oneri per il check-in.
Rinnoviamo l’invito agli utenti che necessitino di maggiori informazioni o assistenza a rivolgersi ad una delle sedi Federconsumatori, presenti su tutto il territorio nazionale, oppure a contattare lo sportello SOS Turista al numero 059 251108 o all’indirizzo email info@sosvacanze.it, dal lunedì al venerdì dalle 08:30 alle 13:30.