ANCONA – Cresce la rabbia dei pazienti del colosso spagnolo delle cure dentali low cost le cui serrande sono ancora abbassate nonostante gli ambulatori medici e dentistici abbiano ripreso le loro attività.
Pazienti che hanno acceso finanziamenti anche fino a 10mila euro, su consiglio della struttura, per poter far fronte a cure costose. E le richieste di aiuto fioccano. Sono infatti già una sessantina le segnalazioni arrivate a Federconsumatori in pochissimi giorni.
Pazienti che si sentono beffati perché hanno trattamenti e cure dentali in sospeso che non stanno più ricevendo, mentre i finanziamenti vanno avanti e le rate da pagare arrivano puntuali ogni mese. C’è addirittura chi ha preso due finanziamenti che la Dentix ha già incassato per intero, mentre le cure non sono state terminate.
Ci sono persone che dovevano mettere impianti il prossimo mese e che si trovano senza denti e con la beffa di dover continuare a pagare.
«La situazione è grave – commenta il legale di Federconsumatori Fabrizio Giuggiolini – , il problema principale per tutti i pazienti, visto l’ammontare dei costi dei trattamenti è che sono stati erogati finanziamenti: c’è una buona parte dell’utenza che ha intrapreso un percorso di cure integralmente pagate da finanziamenti e che ora a causa della chiusura sono state sospese mentre le rate però continuano ad essere pagate».
Insomma pazienti che da un lato si trovano con la necessità di recuperare le cure fatte, «spesso e volentieri neanche eseguite a regola d’arte, rivolgendosi ad altri professionisti» sottolinea l’avvocato, e dall’altro lato dovranno cercare di «interrompere il rapporto con la finanziaria alla quale poco importa se la società è chiusa, in tal senso sarà fondamentale verificare la correttezza degli interventi eseguiti con perizie per accertare se le cure e i trattamenti sono stati eseguiti a regola d’arte, in modo da valutare la sospensione del finanziamento».
Ma per recuperare le somme «occorre agire in tempi rapidi» spiega il legale «per evitare che nel tempo si possano dissipare i patrimoni della società». «Con Federconsumatori faremo una azione mirata a recuperare il più possibile» spiega.
Intanto per il 25 giugno alle 15 è in programma una assemblea nella sede della Cgil di Ancona, in via Primo Maggio, nella quale sarà affrontata la questione alla presenza dei legali dell’associazione: oltre a Fabrizio Giuggiolini ci sarà anche l’altro avvocato di Federconsumatori Manuele Tesei. «Auspichiamo che le trattative si aprano al più presto» conclude Giuggiolini che annuncia l’intenzione di «valutare anche aspetti penali».