I rincari delle bollette e l’aumento dei prezzi dell’energia continuano a pesare sulle famiglie italiane, con uno scenario che nel 2025 rischia di aggravarsi ulteriormente. Secondo i dati più recenti, oltre l’8% della popolazione vive in condizioni di povertà energetica, una situazione particolarmente critica per la fascia anziana, già colpita duramente da inflazione e speculazioni sul mercato energetico.
In risposta a questa emergenza, Cgil, Spi, Filctem e Federconsumatori rilanciano la campagna di informazione avviata nel 2024 per aiutare i cittadini a orientarsi tra tariffe e offerte, spesso poco trasparenti, e per sollecitare interventi concreti da parte del governo.
Misure urgenti richieste per contrastare l’emergenza prezzi dell’energia 2025
Le organizzazioni chiedono un intervento immediato per:
- Incrementare il bonus energetico: aumentare l’importo, allargare i criteri di accesso e semplificare le procedure per ottenerlo.
- Efficienza energetica delle abitazioni: promuovere interventi strutturali per ridurre i consumi e abbattere i costi.
- Disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica dal prezzo del gas, limitando così le speculazioni.
- Tutela automatica per gli over 75, garantendo loro il diritto al mercato protetto senza iter complessi.
I rischi del mercato energetico per i consumatori più fragili
La fine del mercato tutelato ha già esposto migliaia di cittadini, in particolare le fasce più vulnerabili, a contratti onerosi, poco chiari o a vere e proprie truffe. Per questo motivo, le quattro sigle sollecitano le aziende del settore a garantire una maggiore trasparenza e a mettere in atto campagne informative che permettano ai consumatori di prendere decisioni consapevoli.
Secondo Federconsumatori, è fondamentale rivedere il metodo di determinazione delle tariffe, rendendolo svincolato dai meccanismi di mercato, e attribuire al servizio di tutela delle vulnerabilità un carattere realmente sociale.
Critiche all’Autonomia Differenziata
La proposta di autonomia differenziata avanzata dal governo è giudicata “folle e pericolosa” dalle quattro organizzazioni. Affidare la gestione delle politiche energetiche alle singole regioni rischierebbe di creare disuguaglianze ancora più profonde, mentre sarebbe necessario costruire strategie coordinate a livello europeo per affrontare la crisi energetica.
Cgil, Spi, Filctem e Federconsumatori si impegnano quindi a continuare la loro battaglia, sostenendo la campagna referendaria per cancellare questa legge e rilanciando la richiesta di politiche inclusive e sostenibili per tutti i cittadini.