Università privata nelle Marche: una minaccia al diritto allo studio?

Dopo la sanità, anche l’istruzione sembra subire un progressivo spostamento verso il privato. L’annuncio dell’apertura di nuove sedi della Link University, università privata nelle Marche, precisamente a Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, ha suscitato forti polemiche e un’ondata di indignazione da parte di sindacati, associazioni studentesche e del mondo accademico.

Un contesto critico per l’università pubblica

Solo pochi giorni fa Federconsumatori denunciava i costi insostenibili delle università pubbliche italiane, con rette che possono superare i 4.000 euro annui. Una spesa che, unita all’aumento dei costi degli alloggi per gli studenti fuori sede, sta diventando un ostacolo insormontabile per molte famiglie, compromettendo di fatto il diritto allo studio.

In un simile scenario, la decisione del Governo di sostenere un ateneo privato appare paradossale. La Link University prevede rette superiori ai 12.000 euro l’anno, rendendosi accessibile solo a pochi privilegiati. Inoltre, la sua vicinanza a un partito di maggioranza solleva dubbi sulla trasparenza e sulle reali motivazioni dietro questa operazione.

L’allarme dei Rettori e la protesta degli studenti

Non sono solo le associazioni studentesche a opporsi a questa scelta politica. I Rettori delle università marchigiane hanno espresso forte preoccupazione, sottolineando come il sostegno ad atenei privati possa compromettere l’equilibrio e la sostenibilità di un sistema universitario già gravemente sottofinanziato. Le recenti manovre di bilancio, infatti, prevedono tagli al fondo di finanziamento ordinario per le università pubbliche, aggravando ulteriormente la crisi del settore.

Di fronte a questa situazione, Federconsumatori ha deciso di aderire alla mobilitazione promossa da Udu – Unione degli Universitari, Adi – Associazione Dottorandi e Dottori di ricerca in Italia, CGIL Marche, Gulliver Udu Ancona, Udu Urbino, Officina Universitaria, Adi Macerata e Rete degli Studenti Medi. L’obiettivo della protesta è difendere il diritto allo studio e contrastare un modello di istruzione sempre più elitario.

Università privata nelle Marche, un futuro a rischio per l’istruzione pubblica

La scelta di incentivare il privato a discapito del pubblico solleva interrogativi sul futuro dell’istruzione in Italia. Il diritto allo studio dovrebbe essere garantito a tutti, indipendentemente dal reddito, ma l’attuale direzione politica sembra favorire una visione esclusiva ed elitaria dell’accesso alla formazione universitaria.

Federconsumatori e le altre organizzazioni coinvolte ribadiscono con forza che l’istruzione è un bene pubblico e come tale deve rimanere una priorità nazionale. L’impegno per contrastare le disuguaglianze e garantire un’istruzione accessibile a tutti continuerà con azioni concrete e iniziative di sensibilizzazione, nella speranza che il Governo riveda le sue politiche e investa realmente nel sistema universitario pubblico.

 

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