Allarme liste d’attesa.
Oltre 900 giorni per una colonscopia, 748 per una visita ginecologica: i numeri del monitoraggio aggiornato da Federconsumatori e Isscon, basato su dati raccolti a novembre 2024, confermano una situazione critica in tutta Italia. Nonostante gli interventi annunciati, le liste di attesa continuano a rappresentare un ostacolo all’accesso alle cure, mettendo a rischio il diritto fondamentale alla salute.
Tempi d’attesa da record: i dati più critici
I dati raccolti evidenziano tempi di attesa ben oltre i limiti previsti dalla normativa, soprattutto per le prestazioni sanitarie specialistiche e diagnostiche. Di seguito alcuni esempi allarmanti:
Visite specialistiche (classe P – priorità bassa, max 120 giorni)
- 🩺 748 giorni per una visita ginecologica – Ospedale di Tolmezzo (Friuli-Venezia Giulia)
- 🩸 471 giorni per una visita endocrinologica – Ospedale di Cividale (Friuli-Venezia Giulia)
- 🌬️ 415 giorni per una visita pneumologica – Ospedale di Pordenone (Friuli-Venezia Giulia)
Esami diagnostici (classe P)
- 🔍 904 giorni per una colonscopia totale – Azienda 8 di Cagliari (Sardegna)
- 🎗️ 764 giorni per una mammografia bilaterale – Distretto di Udine (Friuli-Venezia Giulia)
- ❤️ 661 giorni per un elettrocardiogramma da sforzo – ASL di Lecce (Puglia)
⏳ Attese di oltre due anni per esami cruciali nella prevenzione oncologica, come la mammografia e la colonscopia, evidenziano una situazione ormai insostenibile.
Sanità pubblica sottofinanziata: le cause della crisi
Federconsumatori e Isscon sottolineano come la crisi delle liste di attesa sia strettamente legata a:
- Sottofinanziamento della sanità pubblica, con investimenti insufficienti rispetto alle esigenze della popolazione.
- Carenza di personale medico e sanitario, che rende difficile smaltire le richieste accumulate.
- Scarsa trasparenza nella pubblicazione dei dati, che ostacola i cittadini nell’accesso alle informazioni sui tempi di attesa.
4,5 milioni di italiani senza cure adeguate
La mancata tempestività delle prestazioni spinge sempre più cittadini verso il settore privato, aumentando il divario tra chi può permettersi cure rapide e chi è costretto a rinunciare alla propria salute. Si stima che 4,5 milioni di italiani abbiano avuto difficoltà o abbiano rinunciato a esami e visite mediche a causa di attese interminabili.
Federconsumatori: urgente un confronto col Governo
Federconsumatori chiede al Governo di:
- Rivedere le strategie attuali e stanziare maggiori risorse per la sanità pubblica.
- Rendere operativo e trasparente il Piano Nazionale per la Governance delle Liste di Attesa (PNGLA) 2024-2026.
- Avviare un confronto con le parti sociali, per individuare soluzioni strutturali che garantiscano un accesso equo e tempestivo alle cure.
«La salute è un diritto, non un privilegio», sottolineano i rappresentanti di Federconsumatori che lanciano l’allarme liste d’attesa. Senza interventi immediati, le liste di attesa continueranno a crescere, con conseguenze drammatiche per i cittadini e per l’intero sistema sanitario nazionale.